sabato 3 gennaio 2009

La Psicologia in Italia non gode di lunghissima storia né ha goduto, per molto tempo, di particolare visibilità. Negli ultimi cinquanta anni, però, ha fatto dei notevolissimi progressi, anche se non sempre caratterizzatati da continuità. Come in tutti i processi di crescita , una positiva evoluzione è stata attraversata da momenti critici o è stata costretta a lottare contro difficoltà più o meno prevedibili.
Senza pretese di particolare rigore storico, ma guardando a grandi linee l’evoluzione della Psicologia in Italia, è possibile indicare alcuni aspetti caratterizzanti.
In primo luogo va segnalato il forte incremento di addetti alla professione: negli anni 50-60 gli psicologi italiana erano ben pochi ed erano legati ad alcuni, in verità pochi, Istituti Universitari, alle Scuole di preparazione psicoanalitica e ad attività in alcuni centri per l’infanzia, per la prevenzione degli infortuni e per la selezione di personale in grandi imprese. Dopo soli quarant’anni il salto quantitativo è stato sorprendente: oggi, per esempio, nella sola Regione Lazio ci sono più di 13.000 iscritti all’Albo Regionale dell’Ordine.
Evidentemente, una crescita così rapida ha prodotto qualche effetto negativo:come è stato molte volte sottolineato anni addietro, abbiamo attraversato un periodo così detto di “psicologia selvaggia” con professionisti che non sempre avevano acquisito un’adeguata preparazione scientifica.
Due fattori hanno contribuito a correggere possibili deformazioni ed a migliorare la qualità del servizio che la Psicologia poteva dare alla società: la creazione delle Facoltà di Psicologia, inesistenti negli anni cinquanta e la legge n.56 del 18 febbraio 1989 che riconosceva la professione di psicologo e istituiva l’Ordine professionale.
Un graduale cambiamento, anche se lento, è andato verificandosi in questi anni nella società e nella popolazione nei confronti della professione psicologica: andare dallo psicologo non significa “essere matto” o essere ritenuto tale. Per quanto lo psicologo possa aiutare chi presenta problemi psichici, il suo campo d’azione è molto più ampio e mira, particolarmente, ad aiutare lo sviluppo della personalità, a facilitare il processo di maturazione, a rendere più facile l’attualizzazione delle potenzialità del singolo.
Un ultimo aspetto sta sempre più emergendo negli ultimi anni:la consapevolezza di una tale varietà di interventi psicologici, che impone una più precisa specializzazione in molti casi. Questa esigenza, come già si verifica in altre professioni, ha portato al sorgere, sempre più frequentemente, di Studi e Centri associati, nei quali, psicologi con specializzazioni differenziate sono in grado di venire incontro agli specifici bisogni presentati dai loro “clienti”.
Rispondendo a questa esigenza è sorto anche lo Studio Psicologico Gutiérrez - Cavazzini che, partendo da un servizio di Ascolto, è in grado di dare risposte ad esigenze di consulenza, oppure di psicodiagnostica o di psicoterapie di vario indirizzo. Il servizio di Ascolto permette, a chi si rivolge ad esso, di usufruire per un primo colloquio, della consulenza degli esperti dello Studio, sia per valutare meglio la propria situazione, sia per decidere eventuali tipi di intervento. La consulenza viene offerta, prevalentemente, nei settori delle Relazioni familiari, della Psicologia giuridica (con possibilità di Consulenza Legale in Sede), Disturbi dell'alimentazione (con possibilità di consulenza dietistica in Sede) e della Sessuologia. La Psicodiagnostica comprende l’esame completo della personalità attraverso colloqui e somministrazione di tecniche psicodiagnostiche (test d’intelligenza, di interessi e attitudini professionali, di personalità). Le Psicoterapie utilizzate dagli esperti dello Studio si ispirano ad orientamenti umanistici con un approccio eclettico integrato.
Responsabile dello Studio è il Prof. Manuel Gutiérrez de la Peña, già docente di Psicologia Clinica e Preside presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione della Università Pontificia Salesiana.